1. |
Inerte
07:15
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L’aria e il silenzio, su strade e fiumi, fanno pressione, fanno rumore.
E l’erba incolta
spinge i binari,
scende in piazza,
si aggrappa ai muri.
Scende solo la notte e la pioggia le fa compagnia, con gli uccelli che fanno i padroni in giro per la città.
Rapidi scrosci di acqua
spengono il rosso che arde.
Il fumo diventa più chiaro,
nebbia che cela la morte.
Si ergono i superstiti
dei boschi cupi e inerti,
la paura copre gli alberi
e le nuvole coprono il cielo.
Scende solo la notte e di giorno regna l’agonia, con il verde che ha preso d’assalto desolate città.
Vedi amico mio,
questo è il mondo in cui vivrai, qui tra sangue e tra miseria,
la gioia non si ferma mai.
Non ti fermare neanche tu, insisti e credi nei tuoi sogni, che seppur col sangue in petto, siamo vivi pure oggi.
Ama la tua vita,
e non rinunciare a niente,
e quando credi sia finita
è il tuo pensiero che ti mente.
Scende solo la notte e la pioggia le fa compagnia, con gli uccelli che fanno i padroni in giro per la città. Scende solo la notte e di giorno regna l’agonia,
con il verde che ha preso d’assalto desolate città.
Torneranno a cantare le metropolitane
e faremo radici, su spiagge, nelle notti d’estate. Guarderemo negli occhi la vera e spietata realtà,
sceglieremo di vivere quella che lo sguardo ci ricambierà. Meravigliosa realtà.
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2. |
Opposte realtà
05:24
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Vedo me stesso, fedele, rifletto,
ritratto su un vetro
che male non fa. Osservo un’ immagine, limpida e chiara,
potrei già svelare
la sua identità.
Ma sembra distante, cos’è quella lacrima? Io non sto piangendo. Ti sto solo guardando. E mi chiedo, attonito se esiste un perché, rivelami, o specchio, quest’uomo chi è?
Lotte interiori e affanni infiniti,
nemico che indossa gli stessi vestiti,
si tratta di guerre oscure alla scienza,
è dura far fronte alla propria coscienza. Non ci sono armi ed i più violenti
sono i pensieri e le idee discordanti
di due anime figlie di un’anima sola, dell’animo triste di una sola persona.
Vedo me stesso, ma sembro diverso, ritratto sbagliato, opposte realtà.
Incontri inattesi, sguardi sfiorati,
confronto tra due destini incrociati.
Non lo può spiegare nemmeno la scienza, non si può ingannare la propria coscienza. Affanni infiniti e lotte interiori,
Periodi lontani da quelli migliori,
perpetua ricerca di una soluzione:
far prevalere istinto o ragione?
Questa notte buia ed eterna, sembra che il sole non tornerà mai. Sembra che il tempo si sia fermato, il passato è ripassato.
Tu non vincerai, tu non vinci mai,
ostenti vivida passione e poi
ti nascondi dentro una canzone.
Così distanti no, di certo non si può, lacrime di consapevolezza, sfonderò le mura della tua fortezza.
Forse perderò, forse fallirò,
sarò schiavo in questa situazione, condannato dalla riflessione.
Ma questa notte no, ancora non si può, questo pianto non può contrastare
la passione e il fuoco che brucia dentro me.
E brucia dentro me,
e arde nell’oscurità, nella profondità dei miei pensieri.
Porta con se le perplessità, nasconde false e bugiarde verità.
Vedo me stesso, fedele, rifletto, ritratto su un vetro che male non fa. Vedo me stesso,
a tratti rifletto. Rifletto e ripenso, lo specchio lo sa. Vedo me stesso, ma sembro diverso, ritratto sbagliato, opposte realtà.
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3. |
Le Mie Catene
04:38
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Vorrei che un giorno di colpo sparisse la paura dell’essere grandi,
e vorrei che la gente capisse
quello che dico facendomi avanti. Vorrei tanto un posto più sicuro
per sentirmi sicuro di me,
e una casa sul mare, un lavoro,
e passare del tempo con te.
Vorrei che un giorno di colpo sparisse la paura dell’esser diversi,
e vorrei che la gente capisse che senza la cute siam poco distanti. Vorrei solo dormire la notte, prigioniero dei miei sogni,
con la coscienza libera.
Vivere solo per lasciare un segno, senza sapere quale sia il domani, e poi sperare di far sempre meglio, e poi sperare che verrà domani.
Io voglio vivere senza il timore
di stare solo con le mie incertezze, non lascerò che mi si spezzi il cuore, non lascerò neanche le briciole.
Vorrei che un giorno di colpo sparisse
la paura di restare soli,
perché da soli si riesce a capire cosa le stelle ci vogliono dire. Vorrei solo sognare la notte,
liberarmi dei miei incubi,
volare lontano.
Vivere solo per lasciare un segno, senza pensare a che sarà domani, e poi sperare di far sempre meglio, e poi sperare che verrà domani.
Io voglio vivere senza il timore
di stare solo con le mie incertezze, non lascerò che mi si spezzi il cuore, non lascerò neanche le briciole.
Distanti, siamo distanti,
distanti solo pochi attimi,
infiniti sogni sospesi nei baratri delle voragini. Se questa vita, nel bene e nel male
fosse una scarna e grandissima tela, vorrei essere come un pennello
e quello che scrivo, non si cancella.
Io voglio vivere e lasciare il segno,
non voglio lasciare un disegno a metà. Oggi mi siedo e mi fermo a riflettere, chissà domani che vita sarà.
Se soltanto di colpo sparisse
la paura dell’essere grandi;
se soltanto la gente capisse
quel che dico facendomi avanti. Voglio un mondo di note e parole, ma che siano sognanti e sincere. Voglio solo che questa canzone possa rompere le mie catene.
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4. |
Disordine
05:30
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Questa stanza sembra vuota, non c’è neanche più l’armadio che racchiude mille ansie, non la riconosco più.
Scorgo tra le tende un attimo, un piacevole ricordo,
il respiro soffocato,
l’acqua non mi scende giù. Sai, durante queste notti, quanto viaggia la mia mente, lei che non ha più rimpianti, ma la bocca un po’ si pente. Vorrei dirti tante cose,
che è un po’ anche colpa mia, ma lo so, non dirò niente, chiudo i sogni e scappo via. Fuggo dalle insicurezze,
ho provato anche a restare, poi alla fine lo capisci quanto insistere fa male. Resto solo qui sul letto, chiudo gli occhi e li riapro,
la mia stanza è come prima, è riapparso anche l’armadio.
Io non so che progetti ha il mio pensiero, non lo so cosa vuole da me.
Vorrei coprirmi di felicità,
e poi colmare i silenzi, curare gli inizi. In fin dei conti l’imbarazzo cos’è?
È rinunciare alla possibilità
di avere il coraggio di scegliere
tra vita e rimpianti.
Mostrami la strada giusta,
non necessariamente la più semplice, stella limpida sul mare.
E d’improvviso l’alba sopraggiunge a dar luce ai grovigli interiori.
Adesso so che progetti ha il mio pensiero, lui lo sa quale strada prenderò,
lui sa già quale scelta farò.
Violenta hai scardinato le paure,
hai impugnato il coltello dal manico
e mi hai trafitto il cuore.
Ma questo non provoca affatto alcun dolore,
nonostante lo sterno sia stato privato dell’oro alla luce del sole.
Il suono dei lenti sospiri,
il profumo cullato dal vento, inebriante presagio di cielo stellato, uragano che mi smuove dentro.
Enigmatico punto d’arrivo prima dell’avvenuta partenza, sei il disordine che rende unico ogni angolo della mia stanza.
Un peso tra le due scapole,
un macigno dettato dall’ansia, la paura di perder l’olfatto
giace tra i vicoli della coscienza.
Poi ricerco nel buio il coraggio
di scovare l’albore di notte, questa sera le stelle donano luce alle pagine che ho superato.
Poi lo sguardo torna su
al soffitto della stanza,
col sorriso un po’ accennato, Dio ma come ho fatto senza? Senza attese smisurate, sensazioni indefinite, ricercare come un pazzo
le domeniche smarrite.
Sai, durante queste notti, quanto viaggia la mia mente, lei che non ha più rimpianti, ma la bocca un po’ si pente. Vorrei dirti tante cose,
ma lo so, non dirò niente,
ti racconto in questo testo
e ti ricerco tra la gente.
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5. |
Chirale
01:59
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6. |
Chiaroscuro
05:35
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Crollano i soffitti con le certezze. Si eclissa anche la luna
in questo cielo di stelle e di dubbi celati dall’atmosfera.
Volteggia irrequieta verso l’infinito la brama del sentirsi vero, l’autentica passione aspetta
di rendere quell’uomo fiero.
E se saranno fantasie,
io le accompagnerò fin dove possa poi sentirle mie,
sotto la luce del sole.
Notte, come elisir della vita sarai,
scendi su me come lacrime d’argento e neve. Ardere vivo, fuoco, tu mi brucerai,
fammi vedere ciò che non posso scrutare.
Giorno dannato e vero, tu che tutto sai,
vedi discese su strade in salita.
Fammi sentire, davvero, il rumore che fai,
che il frastuono dell’ora profonda non fa una piega.
La mia anima ha bisogno della vita, di viaggiare tra respiri di poesia,
di pensieri che somigliano alla seta, di dar luce ad ogni buia periferia.
Neanche nel più bastardo dei sogni avrei immaginato, però,
che potessimo giungere a tanto,
e domani chissà che farò.
Sguardo fisso su un cielo lontano, non si sa quando ritornerà.
E sospeso in questo veleno,
mi domando di me che sarà.
Bruceranno i miei tristi pensieri e con loro le aspirazioni
di un futuro migliore di ieri,
e con loro le belle canzoni.
E per strada il fumo ed il fuoco
si imporranno sulla civiltà,
si vivrà come dentro ad un gioco, solo chi è fortunato vivrà.
Ma pensare che questo scenario sia il domani di un oggi già nero, è soltanto timore di un diario, che si sa, non sa esser sincero.
La mia anima ha bisogno della vita, di viaggiare tra respiri di poesia,
con il tempo torneremo a quella vita, la bellezza non sarà più nostalgia.
Notte, come elisir della vita sarai,
scendi su me come lacrime d’argento e neve. Ardere vivo, fuoco, tu mi brucerai,
fammi vedere ciò che non posso scrutare.
Giorno dannato e vero, tu che tutto sai
vedi discese su strade in salita.
Fammi sentire, davvero, il rumore che fai,
che il frastuono dell’ora profonda non fa una piega.
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La Stazione delle Frequenze Benevento, Italy
Progressive metal/rock band from Benevento, Italy.
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